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La bonifica ambientale di siti contaminati ha un ruolo strategico nella pianificazione territoriale, in quanto consente il recupero di eventuali aree compromesse da possibili fenomeni di contaminazione, rischi ambientali e per la salute dell’uomo. La bonifica è utile ai fini della riqualificazione territoriale e la salvaguardia dell’ambiente, e restituisce inoltre alle aree interessate il loro uso pregresso oppure un nuovo eventuale utilizzo.
La bonifica ambientale di siti contaminati ha un ruolo strategico nella pianificazione territoriale, in quanto consente il recupero di eventuali aree compromesse da possibili fenomeni di contaminazione, rischi ambientali e per la salute dell’uomo. La bonifica è utile ai fini della riqualificazione territoriale e la salvaguardia dell’ambiente, e restituisce inoltre alle aree interessate il loro uso pregresso oppure un nuovo eventuale utilizzo.
La bonifica dell’ambiente coinvolge un complesso di lavori e opere necessari atti a prosciugare e risanare, a fini produttivi e igienici, terreni che continuamente o periodicamente sono soggetti alla sommersione o all'invasione delle acque ristagnanti oppure a contaminazione di diverso genere che possono o potrebbero nuocere all’ambiente e alla salute dell’uomo.
La definizione normativa di bonifica ambientale è: “l’insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento/le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello inferiore alle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR)/Contaminazione (CSC)” (art. 240 di D.Lgs. 152/2006);
Nell’iter di bonifica di un determinato terreno inquinato sono coinvolti i soggetti pubblici
ed i privati interessati a vario titolo.
La bonifica dei siti inquinati prevede una procedura specifica, che include diversi passaggi. Laddove si verifichi un evento potenzialmente rischioso per l’ambiente e la salute dell’uomo, occorre anzitutto procedere con una comunicazione iniziale rivolta ai vari enti di competenza. La procedura, in seguito, impone di definire in modo preciso le caratteristiche di tale evento e la relativa distribuzione della contaminazione;
Segue la predisposizione di un documento, il Piano di Caratterizzazione, che prevede la raccolta di dati specifici ai fini di ricostruire le attività produttive che si sono verificate sul sito, luoghi di accumulo e stoccaggio di rifiuti e materie prime, serbatoi interrati oppure fuori terra, pozzi disperdenti, reti di sottoservizi, e verifica della presenza di centri di pericolo.
Viene successivamente definito un protocollo di campionamento, volto a indicare la tipologia delle indagini, il set e le metodiche analitiche che consentono di acquisire dati che descrivano meticolosamente le condizioni del sito;
A seguire lo svolgimento delle attività di campo ed esecuzione delle analisi di laboratorio;
A questo punto bisogna redigere una redazione un’analisi del rischio finalizzata alla determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) accettabile per il sito in oggetto. Laddove le concentrazioni dei contaminanti presenti risultino inferiori alle CSR il sito può essere classificato “non contaminato” ed il procedimento di bonifica avviato si conclude. In caso contrario, il sito è classificato “contaminato” ed il procedimento di bonifica prosegue.
E’ inoltre necessario produrre il progetto Operativo di Bonifica attraverso il quale si indicano gli interventi di bonifica, le tecnologie applicabili, i costi ed i tempi previsti. L’autorità competente (Ministero dell’Ambiente, Regione o Comune) deve necessariamente approvare il progetto.
Segue il collaudo degli interventi di bonifica, ai fini di raggiungere gli obiettivi prefissati i cui risultati devono essere riportati in una relazione tecnica che consente di ottenere una certificazione.
Sono diverse le tecniche di bonifica dei terreni contaminati, e attraverso tecnologie innovative e performanti è possibile ottenere risultati eccellenti.
Il Pump & Treat prevede il pompaggio e successivo trattamento in superficie delle acque di falda inquinate.
Attraverso tale processo è possibile creare uno sbarramento idraulico, dovuto al pompaggio di acqua dalla falda ed il successivo trattamento delle acque estratte. L’acqua in uscita dal processo di trattamento può essere riversata in fognatura oppure in un bacino idrico superficiale.
Il Soil Vapor Extraction (SVE) prevede il trattamento di suoli e permette, attraverso un flusso controllato di aria, di rimuovere contaminanti organici volatili presenti nella zona trattata. Attraverso un intervento di Soil Vapor Extraction vengono create sacche di vuoto che favoriscono la rimozione dei contaminanti mediante volatilizzazione.
L’aspirazione di un flusso controllato dal sottosuolo richiama nuova aria alla superficie e favorisce processi di degradazione biologica delle sostanze contaminanti. Inoltre, gas aspirati vengono trattati prima della loro emissione in atmosfera e la quantità di contaminanti estratta decresce in modo assai rapido durante la ventilazione.
Il Soil Washing ha lo scopo di recuperare la parte pregiata del terreno contaminato attraverso un processo di separazione fisica dell’inquinante. La tecnica di Soil Washing può avvenire sia on-site sia off-site. Il Soil Washing si basa su un particolare principio che prevede che i contaminanti vengano veicolati attraverso le particelle più fini presenti nelle frazioni del suolo, effettuando un lavaggio con acqua, soluzioni acquose di tensioattivi, biosurfattanti, oppure con solventi organici.
L’Ozono è uno dei più potenti ossidanti in natura, che, al termine del suo ciclo, si converte nuovamente in ossigeno senza emettere residui tossici. Le sue proprietà antisettiche lo rendono efficace contro microrganismi, batteri, virus, muffe e spore. E’ quindi molto adatto nel caso di interventi di sanificazione ambientale.
La tecnologia di sanificazione con ozono è ampiamente utilizzata e garantisce risultati positivi.
Il Bioventing è una tecnologia che consente l’utilizzo di microrganismi autoctoni ai fini di degradare composti organici adsorbiti dalle frazioni minerali e organiche del suolo e nella fascia insatura del terreno. Questo processo innovativo avviene grazie all’immissione di aria negli strati di terreno interessati dalla presenza di contaminanti organici e può agire anche a notevoli profondità con risultati eccellenti.
La Biopila si basa sulla capacità dei microrganismi autoctoni del terreno di degradare alcuni tipi di contaminante in determinate condizioni ambientali. La Biopila viene generalmente utilizzata per la bonifica di terreni contaminati da prodotti del petrolio.
Laddove un terreno risulti contaminato, la legge prevede un’analisi di rischio sanitario per stabilire con esattezza la pericolosità dell'inquinamento. Se il livello di contaminazione risulta essere superiore alla concentrazione massima ammissibile, è obbligatorio effettuare una bonifica.
I costi di una bonifica ambientale variano in base a diversi fattori, tra cui l’entità del terreno inquinato da bonificare e la tipologia di bonifica impiegata. Necessiti di una bonifica ambientale? Affidati unicamente a professionisti del settore, chiamaci ora e saremo lieti di supportarti!
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