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La contaminazione alimentare è un serio problema di salute pubblica che ogni anno causa milioni di casi di malattie e migliaia di morti a livello globale. La contaminazione si verifica quando cibo sicuro per il consumo viene esposto a microrganismi patogeni, sostanze chimiche nocive o corpi fisici estranei.
La contaminazione alimentare è la presenza di sostanze nocive negli alimenti, causata da agenti chimici, fisici o biologici. Questi contaminanti possono derivare da manipolazione impropria, condizioni igieniche scarse, contaminazione crociata o contaminanti ambientali. Gli effetti possono includere malattie di origine alimentare, avvelenamento e gravi problemi di salute. La prevenzione implica pratiche igieniche rigorose e controlli di sicurezza alimentare.
La contaminazione fisica si verifica quando elementi estranei, come vetro, frammenti di metallo, plastica o pietra, entrano in contatto con gli alimenti durante le fasi di produzione, lavorazione, confezionamento o trasporto. Questi contaminanti possono causare seri danni ai consumatori, soprattutto se sono di piccole dimensioni e facilmente ingeribili.
La contaminazione chimica degli alimenti avviene quando sostanze chimiche nocive, come pesticidi, metalli pesanti, micotossine o residui di detergenti, entrano a far parte della catena alimentare. Gli effetti della contaminazione chimica sugli esseri umani possono variare a seconda della tipologia di sostanza, della dose ingerita e della durata dell'esposizione. Tra le conseguenze più gravi si annoverano danni al sistema nervoso, al fegato, ai reni e persino il cancro.
La contaminazione biologica rappresenta la forma più comune e pericolosa di contaminazione alimentare. Essa è causata dalla presenza di microrganismi patogeni, come batteri, virus, parassiti e funghi, negli alimenti. I sintomi di un'intossicazione alimentare causata da contaminazione biologica possono variare a seconda del microrganismo responsabile, ma generalmente includono:
In alcuni casi, le intossicazioni alimentari causate da contaminazione biologica possono avere gravi conseguenze, soprattutto per i bambini, gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso.
Microrganismo | Malattie associate | Incidenza annuale globale |
Salmonella | Salmonellosi | 94 milioni di casi |
Escherichia Coli | Sindrome emolitico-uremica | 2,8 milioni di casi |
Listeria | Listerosi | 23 mila casi |
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La contaminazione fisica negli alimenti rappresenta un problema serio per la salute dei consumatori, causando potenziali danni e richiami di prodotti. Essa avviene quando corpi estranei di natura non alimentare, come vetro, plastica, metallo o frammenti di ossa, entrano in contatto con il cibo durante le diverse fasi della filiera produttiva, dalla produzione al confezionamento, fino al trasporto e allo stoccaggio.
Per prevenire efficacemente questo tipo di contaminazione, è fondamentale adottare un approccio multidisciplinare che coinvolga tutti gli aspetti della produzione alimentare. Ecco alcuni punti chiave da considerare:
● Istituire un sistema di controllo qualità completo che copra tutte le fasi della produzione, dalla selezione delle materie prime al confezionamento finale.
● Effettuare regolari ispezioni e analisi di campioni di alimenti e ingredienti per individuare ed eliminare potenziali contaminanti.
● Adottare procedure di monitoraggio per identificare i punti critici di controllo (CCP) nella filiera produttiva dove è più alto il rischio di contaminazione.
● Fornire al personale una formazione adeguata sulle procedure di controllo della contaminazione fisica, in particolare sui metodi di ispezione, sulle misure preventive e sulle normative igienico-sanitarie vigenti.
● Sensibilizzare il personale sull'importanza di seguire le procedure correttamente e di segnalare tempestivamente qualsiasi problema o potenziale rischio di contaminazione.
In aggiunta a queste misure preventive, è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime normative e direttive in materia di sicurezza alimentare e implementare le necessarie modifiche ai propri processi produttivi per garantire la conformità.
La contaminazione primaria negli alimenti avviene prima dell'ingresso delle materie prime nella filiera di produzione e lavorazione. Essa può verificarsi durante la crescita, raccolta o lavorazione iniziale degli alimenti e rappresenta un rischio significativo per la sicurezza alimentare, in quanto difficile da eliminare in fasi successive. Per minimizzare la contaminazione primaria e tutelare la salute dei consumatori è fondamentale adottare un approccio preventivo che agisce a monte della filiera, concentrandosi sulla qualità delle materie prime e sull'adozione di pratiche agricole e di allevamento volte a garantire la sicurezza. Ecco alcuni punti chiave da considerare:
Controlli regolari della qualità dell'acqua e del suolo:
Tracciabilità delle filiere produttive:
Questi contaminanti possono essere di diversa natura e provenire da diverse fonti, rendendo la loro identificazione e gestione un compito complesso. Ecco alcuni dei principali contaminanti alimentari che destano maggiore preoccupazione:
Micotossine
Prodotte da funghi che crescono su cereali, caffè, noci e altri prodotti agricoli. Alcune micotossine sono altamente tossiche e possono causare cancro, danni al fegato e altri problemi di salute.
Le aflatossine, prodotte da funghi che crescono su arachidi, mais e cotone, sono tra le micotossine più pericolose.
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Metalli
Come mercurio, piombo, cadmio e arsenico, possono entrare negli alimenti attraverso l'acqua contaminata, il suolo contaminato o l'aria inquinata. L'esposizione a questi metalli può causare danni neurologici, problemi renali e altri problemi di salute. Il mercurio, presente in alcuni pesci come il tonno e il pesce spada, è particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza e i bambini.
Tossine vegetali
Presenti naturalmente in alcune piante, come la glicosina presente nei cavoli e la solanina presente nelle patate verdi. Queste tossine possono causare nausea, vomito, diarrea e altri problemi di salute se consumate in grandi quantità.
Contaminanti da lavorazione
Si formano durante la lavorazione degli alimenti, come la cottura ad alte temperature o l'affumicatura. Tra i contaminanti da lavorazione più noti troviamo le acrilammidi, formate durante la cottura di cibi ricchi di amido come patate, cereali e caffé, e i nitriti, utilizzati come conservanti nella carne lavorata.
L'esposizione a questi contaminanti può aumentare il rischio di cancro e altri problemi di salute.
Inquinanti organici persistenti alogenati (POP)
Sostanze chimiche come diossine, PCB e PFAS, presenti nell'ambiente a causa dell'inquinamento industriale. I POP si accumulano nella catena alimentare e possono causare problemi di sviluppo, danni al sistema immunitario e cancro. Il pesce e i grassi animali sono tra i principali alimenti che contengono POP.
Microplastiche
Piccoli frammenti di plastica che entrano nell'ambiente e nella catena alimentare attraverso diverse vie. Le microplastiche possono essere ingerite dagli animali marini e poi finire negli alimenti umani. Gli effetti delle microplastiche sulla salute umana sono ancora in fase di studio, ma si teme che possano causare problemi gastrointestinali e altri problemi di salute.
Esistono diverse tecniche per individuare la contaminazione degli alimenti, ognuna con le sue caratteristiche specifiche. Tra le più utilizzate troviamo:
Ispezioni visive
Si tratta di un metodo semplice e rapido che consiste nell'esaminare attentamente gli alimenti per individuare eventuali corpi estranei, segni di deterioramento o altre anomalie. Le ispezioni visive possono essere effettuate da personale addetto al controllo qualità o dai consumatori stessi.
Analisi di laboratorio
Queste analisi, permettono di identificare contaminanti specifici mediante test chimici o microbiologici. Le analisi di laboratorio, come quelle che svolgiamo in New Eco vengono generalmente condotte su campioni di alimenti prelevati da diverse fasi della filiera produttiva o dai prodotti finiti prima della loro commercializzazione.
Monitoraggio ambientale
Il monitoraggio dell'ambiente in cui vengono prodotti e lavorati gli alimenti può aiutare a identificare potenziali fonti di contaminazione, come microrganismi patogeni, metalli pesanti o altri agenti inquinanti.
La prevenzione della contaminazione alimentare è fondamentale per garantire la sicurezza dei consumatori. Diverse strategie possono essere implementate per ridurre il rischio di contaminazione lungo tutta la filiera alimentare:
Sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points)
Il sistema HACCP è un approccio preventivo che identifica i punti critici di controllo (CCP) in ogni fase della produzione, dove è più alto il rischio di contaminazione. Per ogni CCP vengono definiti dei limiti di controllo e delle procedure di monitoraggio per garantire che la contaminazione sia mantenuta entro livelli accettabili.
Buone pratiche di produzione e lavorazione (GMP)
Le GMP definiscono standard igienici rigorosi da seguire durante la produzione e la lavorazione degli alimenti. Queste pratiche includono la pulizia e la sanificazione regolari delle attrezzature e degli ambienti di lavoro, la formazione del personale e l'implementazione di procedure per la gestione delle scorte e degli scarti. Controlli di qualità rigorosi Controlli di qualità regolari su materie prime, prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti sono essenziali per garantire la conformità agli standard di sicurezza alimentare. Questi controlli possono includere analisi di laboratorio, ispezioni visive e verifiche delle procedure di produzione.
Contatta New Eco per maggiori informazioni o per analisi di laboratorio volte all'individuazione dei principali inquinanti delle acque, del terreno o degli alimenti!
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